Riassunto:
Nella nostra porzione di questa settimana, Dio chiede ai figli di Israele di donare oggetti (t'rumah) per la costruzione del tabernacolo in modo che Dio possa “vivere in mezza a loro.” Vengono date istruzioni per la costruzione dell'arca, il tavolo e la menorah. Vengono inoltre date istruzioni dettagliate su come costruire il tabernacolo.
Insegnamento della Haftarah – 1 Re 5:26-6:13
Entrambe le nostre porzioni di Torah e haftarah di questa settimana trattano il tema di creare uno spazio sacro. La parasha si concentra sulla costruzione del tabernacolo nel deserto mentre la nostra haftarah ci dà le precondizioni legali che vanno soddisfatte prima che possa essere costruito il tempio di Salomone a Gerusalemme.
Da bambino, la sinagoga presso cui lavorava mio padre a San Diego stava cercando un nuovo luogo sacro. Durante la mia esperienza di rabbino a Tarzana, costruimmo un nuovo edificio per la nostra sinagoga. In entrambi i casi imparai che i piani architettonici la dicevano lunga sulla santità di un edificio e la sua comunità.
Nel leggere la nostra porzione di Torah, ci viene detto che il popolo dona oggetti di propria sponte per la costruzione del tabernacolo. Leggiamo che l'obiettivo finale era creare un luogo spirituale- un luogo in cui Dio potesse vivere in mezzo al popolo. Nella nostra porzione di haftarah invece, l'obiettivo del progetto cambia . Vi è una precondizione legale che va soddisfatta da Salomone prima che possa costruire il tempio. Dio vivrà in mezzo al popolo “solo se seguirai la mia legge ed osserverai le mie regole, tenendo fede ai miei comandamenti.” Solo allora Dio manterrà la promessa fatta a Davide, padre di Salomone, ovvero che Dio vivrà in mezzo al popolo d’Israele. Nella nostra porzione di Torah, le istruzioni architettoniche non sono accompagnate da nessuna regola particolare da seguire. Il nostro testo infatti ci dice che le istruzioni architettoniche verranno date solo se il popolo tiene fede al patto con Dio.
Entrambe le porzioni di Torah e haftarah ci spiegano l'importanza di uno spazio sacro. Nella Torah lo spazio è portatile. E’ uno spazio in cui Dio può vivere, quando decide di farlo. Mentre nella haftarah, lo spazio è stabile, una dimora fissa per Dio in cui vivrà in base al comportamento del popolo.
La planimetria per i due luoghi è assai diversa. Il tabernacolo è un luogo del cuore, un luogo spirituale in cui Dio ed il popolo hanno l’opportunità d’incontrarsi. Il tempio di Gerusalemme è meno mistico e più permanente. E’ un luogo in cui Dio ed il popolo s’incontrano quando il popolo se lo merita in base a come si comporta.
Queste due strutture appaiono opposte. Eppure quando leggiamo sia la parasha che la haftarah , impariamo che non dobbiamo necessariamente scegliere l'uno o l'altro, lo spirituale o il permanente. Possiamo invece cercare Dio in entrambi gli aspetti della nostra vita. Possiamo trovare Dio nei nostri cuori nel corso di un’esperienza spirituale, e possiamo anche trovarlo in luoghi fisici, in come agiamo e nella nostra vita.
Shabbat Shalom
Rabbi Donald Goor