Riassunto:
Nella nostra porzione di questa settimana, Rebecca dà alla luce due gemelli, Esaù e Giacobbe. Esaù scambia la sua primogenitura con Giacobbe per un piatto di stufato. In un'immagine che si ripete nel corso della Torah, il re Abimelech viene convinto che Rebecca è sorella di Isacco per poi scoprire che in realtà è sua moglie. In fin di vita, Isacco si prepara a benedire Esaù, il suo primogenito. Rebecca e Giacobbe ingannano Isacco così che sia Giacobbe a riceverne la benedizione. Esaù minaccia di uccidere Giacobbe e quest'ultimo finisce per darsi alla fuga verso Harran.
Insegnamento della nostra porzione di Haftarah:
Nella nostra porzione di Torah leggiamo del rapporto competitivo e distruttivo tra Esaù e Giacobbe, la cui lotta ha inizio nel ventre della loro madre. La nostra porzione di Haftarah inizia con una rivisitazione dell’odio tra i due fratelli. Negli scritti e nella storia ebraica, Giacobbe fa riferimento al popolo d’Israele mentre Esaù fa riferimento ai popoli non ebraici, pagani ed anche agli antichi romani.
Nonostante si sappia poco per ciò che riguarda il suo punto di vista sull’arringa contro il popolo ebraico ed i loro sacerdoti, il profeta Malachia si esprime in modo allarmante. Secondo Malachia, Dio è il Signore anche per le nazioni non ebraiche; tutti i sacrifici pagani sono quindi fatti al Dio d'Israele. Con questa dichiarazione, Malachia aggiunge una nuova dimensione pluralista alla religione, una su cui contiamo tantissimo oggi.
Nell’insinuare che Dio accetta i sacrifici di tutti i popoli che venerano in sincerità, anche se pagani, Malachia espande il concetto di religione. Piuttosto che dire “il mio dio è migliore del tuo”, il profeta ci insegna che Adonai ascolta le preghiere sincere di tutti i popoli, anche se le preghiere di questi non sono dirette ad Adonai stesso.
Questa visione speranzosa era di pagani che avevano un pantheon di divinità a cui si aggiungeva l’Eterno. Malachia comprese che quando i pagani pregano con sincerità, essi riconoscono un potere che va oltre loro stessi. La loro venerazione è in realtà la ricerca di Dio. Malachia immaginava un tempo in cui i pagani avrebbero abbandonato le loro divinità ed avrebbero riconosciuto l’Eterno come l'unico e solo Dio. La sua dichiarazione attribuisce rispetto e deferenza piuttosto che odio e disprezzo verso coloro che venerano altre divinità.
Non è necessario che Giacobbe ed Esaù -Israele e Roma- siano eternamente in conflitto. Diversi secoli dopo, i rabbini del Talmud presero questo insegnamento a cuore quando scrissero : “Le persone rette di tutte le nazioni hanno diritto di accedere al mondo che verrà”. Malachia è una voce importante per ciò che oggi chiameremmo pluralismo- ovvero la comprensione dell'ebraismo come una di tante vie verso la salvezza.
Shabbat Shalom
Rabbi Donald Goor