Riassunto:
Nella nostra porzione di Torah di questa settimana continua il racconto dell’esodo dall’Egitto. Dio manda piaghe di locuste e di oscurità sull’Egitto e avvisa Mosé dei dettagli dell’ultima piaga: la morte di ogni primogenito egiziano. Il faraone continua a negare il permesso agli israeliti di lasciare l’Egitto. Dio informa Mosé ed Aronne su come prepararsi per la festa di Pesach, per poi scagliare l’ultima piaga, uccidendo tutti i primogeniti nella terra d’Egitto ad eccezione di quelli appartenenti alla casa d’Israele. In seguito a questo il faraone finalmente dà il permesso agli israeliti di partire. Parlando con Mosé ed Aronne, Dio ripete loro i comandamenti riguardanti Pesach.
Insegnamenti della Haftarah – Geremia 46:13-28
Nella nostra Haftarah di settimana scorsa, sullo sfondo di uno storico attacco da parte dei babilonesi, il profeta Geremia prevede distruzione e desolazione per l'Egitto. Questo messaggio viene ripetuto anche questa settimana tramite una serie di profezie contro l'Egitto. Proprio come appare nella nostra porzione di Torah, anche nella nostra Haftarah il faraone viene sconfitto nuovamente. In questo capitolo, come in tutti i capitoli successivi, Geremia critica le nazioni straniere.
E’ un tratto umano paragonarsi agli altri. Spesso, quando guardiamo gli altri, finiamo per conoscere meglio noi stessi. Per incoraggiare i propri figli, i genitori spesso fanno considerazioni su altri bambini : come disegnano, come si comportano bene, quanto sono silenziosi, quanto sono puliti! Ed anche ai bambini piace paragonarsi agli altri… perché i miei amici hanno più giocattoli, più vestiti, una macchina più bella?
Così anche nella nostra Haftarah il destino dell'Egitto viene paragonato a quello d'Israele. Gli israeliti si saranno guardati intorno chiedendosi perché andasse tutto così bene ai malvagi egiziani. Perché il loro impero era così forte, così ricco, così coronato da successi? Paragonandosi ad altre nazioni, gli israeliti si saranno chiesti perché gli altri se la passassero cosi bene.
Geremia dà una risposta a questi quesiti tramite la visione storica di Dio, paragonando la distruzione dell’Egitto alla salvezza israelita. Il loro fallimento ed il nostro successo costituiscono il tema principale di questo testo.
La nostra Haftarah inizia con la chiamata alle armi degli egiziani. Ciò nonostante, questo momento di forza porta ai soldati egiziani fallimento e terrore. Riprendendo la storia dell'esodo, proprio come la piaga di locuste presente nella nostra porzione di Torah, così anche nella nostra Haftarah, una moltitudine di eserciti stranieri si abbatterà sull'Egitto per divorarlo. Nella nostra porzione di Torah Dio promette di “punire gli dei d’Egitto.” Geremia riprende queste parole quando dice: “Dio giudicherà gli dei d’Egitto”.
La profezia di Geremia ci ricorda che Dio ha una visione più lunga della storia. Mentre la situazione attuale d'Israele non è di successo, Dio, attraverso Geremia, ricorda al popolo di non perdere la speranza. Il testo di Haftarah si conclude con un messaggio di speranza e di incoraggiamento per il popolo d’Israele. Dio incoraggia il popolo a superare la propria paura e perdita, assicurando loro che, proprio come nella Torah, egli sarà con loro, promettendo di liberarli dalla schiavitù.
Quando il popolo d'Israele si paragonò agli imperi circostanti ritenne di essere inferiore. Ciò nonostante, Geremia ricordò loro di avere fiducia, che non avrebbero avuto più problemi ed avrebbero invece avuto forza e tranquillità.
Shabbat Shalom
Rabbi Donald Goor