Riassunto:
Nella nostra porzione di questa settimana Ietro porta sua figlia Sefora ed i figli di questa, Gherson e Eliezer, a trovare il suocero Mosè. Mosè segue il consiglio di Ietro ed elegge dei giudici per aiutarlo a condurre il popolo d’Israele. Più avanti nella porzione, i figli d'Israele si accampano davanti al Monte Sinai. Dopo aver sentito le parole del patto gli israeliti rispondono: "Tutto ciò che Dio ha detto, noi faremo".
Dopo tre giorni di preparativi, gli israeliti incontrano Dio presso il Monte Sinai. Dio dona loro i dieci comandamenti in forma orale. Terrorizzati, i figli d'Israele chiedono a Mosè di fungere da intermediario tra loro e Dio. Mosè dice al popolo di non avere timore.
Insegnamento dalla nostra Haftarah – Isaia 6:1-7:6 and 9:5-6:
Proprio come la nostra porzione di Torah si concentra sulla rivelazione fatta a Mosè presso il Sinai, così anche la nostra haftarah si concentra su una rivelazione, questa volta si tratta della rivelazione di Dio al profeta Isaia. Come parte della rivelazione a Isaia, conscio della difficoltà di trasmettere la parola di Dio a coloro che si rifiutano di ascoltarla, Dio promette a Isaia il suo sostegno e gli dice di non avere timore.
Nella nostra porzione di Torah di questa settimana, oltre alla rivelazione di leggi e comandamenti, al popolo vengono dati i principi della giustizia. La haftarah riprende questi temi. Dio rivela ad Isaia le istruzioni su come vivere secondo la sua legge. Ci vengono così presentati i due estremi di una situazione che evolve nel tempo. Da un estremo leggiamo del passato, quando l'evento del patto stesso venne rivelato. Questo viene seguito da una visione di un regno messianico futuro. Ciò che inizia con Mosè nel passato, si conclude per Isaia con una visione del futuro.
In quanto profeta, il ruolo di Isaia è quello di ricordare al popolo che esso sta fallendo nel proprio ruolo di regno di sacerdoti e di nazione sacra. Non sta vivendo secondo il patto. Agisce in maniera impura. Ciò nonostante, la promessa di un futuro persiste.
Isaia è l'erede del messaggio di Mosè. Le sue parole ricordano al popolo del loro patto storico, del loro fallimento nel vivere secondo le parole antiche, e del loro obbligo di portare in vita le suddette parole antiche. La domanda che pone Isaia rappresenta una sfida anche per noi: Abbiamo le capacità di diventare la nazione sacra descritta da Mosè presso il Monte Sinai? Possiamo essere noi il popolo che porterà alla luce l’era messianica?
Shabbat Shalom
Rabbi Donald Goor