Riassunto:
Nella nostra porzione di questa settimana Giuda scongiura Giuseppe di liberare Beniamino, offrendosi come sostituto. A questo punto Giuseppe rivela la propria identità ai suoi fratelli e li perdona per averlo venduto come schiavo. Nonostante la carestia, il faraone invita la famiglia di Giuseppe a vivere dei frutti della terra. La notizia che Giuseppe è ancora vivo giunge a Giacobbe e con la benedizione di Dio, anche lui si dirige verso l’Egitto. Il faraone permette alla famiglia di Giuseppe di stabilirsi a Goshen. Con la continuazione della carestia, Giuseppe elabora un piano in cui gli egiziani barattano il loro bestiame e la loro terra in cambio di cibo. Gli israeliti prosperano in Egitto.
Insegnamento dalla nostra porzione di Haftarah – Ezechiele 37:15-28
E’ noto che i temi tratti dalla Torah vengano ampliati e trasformati dai profeti biblici. Nella nostra porzione di Torah leggiamo della riunione di Giuseppe con i suoi fratelli. Ezechiele trasforma questa narrazione da storia di una famiglia a storia nazionale, in cui le 10 tribù del nord si uniscono alle due tribù del sud.
Proprio come un buon insegnante utilizza elementi visivi nell’illustrare una lezione, cosi fà anche Ezechiele. Nella nostra haftarah, Ezechiele utilizza un’allegoria di due bastoni. Impugna due bastoni, uno per mano, per simboleggiare due entità separate e poi li unisce. Ezechiele dichiara che proprio come vengono uniti i due bastoni così Dio unirà il nostro popolo all'interno di una sola nazione forte ed unita. Il messaggio deve aver avuto grande risonanza per il popolo durante un periodo in cui era diviso e dominato dai babilonesi.
Può darsi che i temi di unità e permanenza offerti da Ezechiele non si siano concretizzati durante la sua vita. Avrà immaginato un’unione tra il popolo e la terra ed un ritorno delle dodici tribù ad un regno unito: nessuna di queste cose si avverò. Eppure, all'interno della sua narrativa riecheggia una visione ed una speranza messianica. La promessa di Dio di unificare il nostro popolo e quindi creare un regno eterno fu “spiritualizzato” all'interno di un messaggio di un'unione eterna tra Dio ed il popolo ebraico. Attraverso bellissime immagini e parole drammatiche, la nostra haftarah instilla in noi la speranza in un futuro migliore in cui ritornare alla nostra terra e al nostro Dio
Shabbat Shalom
Rabbi Donald Goor