Parasha Noach – 9 Ottobre 2021

Riassunto :

In questa storia straconosciuta,  Dio decide di scatenare un diluvio universale che distruggerà il mondo, risparmiando solo la famiglia di Noè e gli animali che quest'ultimo raccoglierà e porterà sull’arca. La vita ricomincia dopo i 40 giorni e le 40 notti del diluvio.

Vengono elencati i comandamenti noachici ,  e Dio famosamente utilizza l'arcobaleno come simbolo del primo patto tra lui e l'umanità. Il popolo comincia a costruire una città e la torre di Babele con l'obiettivo di raggiungere i cieli. Di conseguenza, Dio disperde la gente e dà loro lingue diverse tramite cui comunicare. Infine vengono elencate le dieci generazioni da Noè ad Abramo.

NB :  Ogni porzione di Torah settimanale ha una Haftarah, un’appendice scritta dai profeti. A differenza della Torah, che viene letta nella sua interezza nel corso dell'anno, solo certe sezioni dei profeti vengono lette di settimana in settimana. Queste vengono lette pubblicamente dopo la lettura della porzione di Torah. Spesso il nesso fra la porzione di Torah e la Haftarah è chiaro.  A volte l'unico collegamento è una singola parola condivisa. Ciò nonostante, le  porzioni  di  Haftarah  hanno molto da dirci anche oggi. Il  Professor Michael Fishbane ci insegna che “questa lettura pubblica rifletteva tre fonti autorevoli, la Torah, la fonte ultima della legge, la  Haftarah, le parole dei profeti che davano istruzioni morali e di elevazione ed infine il sermone o l’omelia, che fungeva da fonte per i rabbini per interpretare e legiferare.”

Per poter scoprire nuovi testi, questa settimana  ho deciso di focalizzarmi sulla Haftarah.

Insegnamento della porzione di Haftarah:

La nostra haftarah di questa settimana è tratta dal libro di Isaia 54:1-55:5. Mentre la porzione di Torah si concentra sul diluvio universale in quanto risultato dei peccati commessi dall'umanità, la Haftarah si concentra sui peccati di Israele commessi contro Dio ed il fatto che Israele ha rotto il patto fissato dinanzi al Sinai.  In seguito al patto dell'arcobaleno, Dio inizia un nuovo rapporto con l'umanità, così anche nella nostra Haftarah viene estesa divina pietà nei confronti di Israele, tramite la redenzione dall’esilio. 

Vi è un enorme differenza nel focus della porzione di Torah e della Haftarah.  Noè viene scelto da Dio per salvare l'umanità insieme agli animali perché viene considerato Tzadik – un uomo retto.  Il patto dell’arcobaleno viene stretto perché Dio ha trovato una persona retta. Nella nostra porzione di Torah, il focus è sull’individuo ed il suo senso personale di rettitudine. Il mondo è salvo grazie al carattere morale di un solo uomo. Noè funge da modello per noi in quanto persona pia e dal vivere virtuoso. E’ un vero e proprio uomo religioso. 

Nella nostra Haftarah, Isaia scrive dei  “discepoli dell’Eterno” che fondano la città “tramite la rettitudine”– tz’dakah.”  Isaia si concentra sulla comunità e la sua abilità in quanto collettivo di vivere una vita virtuosa. Mente Noè affronta la sfida individuale del costruire l'arca, per Isaia, le sfide sono lanciate a livello comunale e pubblico.

Nel dodicesimo secolo, mentre stava catalogando ed elencando i 613 comandamenti, Maimonide, basò l'obbligo di fare Tzedakah (la carità)  su un verso presente nella nostra porzione di Haftarah che insegna che siamo solo istituiti come popolo quando facciamo Tzedakah, nuovamente un focus sull’obbligo comunale di essere retti.

La genesi racconta di rapporti individuali e personali con Dio. Quando Isaia scrive il suo testo, nel sesto secolo AC, il rapporto con Dio si è trasformato in un rapporto comunale e pubblico.  Gli obblighi che Noè si assume nella nostra porzione di Torah sono assai personali. Ai tempi di Isaia, il profeta ci sfida ad andare oltre. La pietà individuale non è più abbastanza.  Il patto tra Dio ed il popolo ebraico richiede che insieme come popolo, il nostro obbligo è di creare una società retta per tutti. La nostra porzione di Torah ci insegna che Noè fu uomo retto nella sua generazione. La Haftarah ci sfida ad essere persone rette nella nostra.

Shabbat Shalom

Rabbi Donald Goor