Riassunto:
Nella nostra porzione di questa settimana , Aronne ed i suoi figli seguono le istruzioni di Mosè ed offrono sacrifici in modo che Dio perdoni il popolo. Due dei figli di Aronne, Nadab e Abiu, offrono in sacrificio a Dio "un fuoco illegittimo". Di conseguenza Dio punisce i due sacerdoti uccidendoli all’istante. In seguito a questo, Dio proibisce a Mosè, ad Aronne ed ai suoi figli rimanenti di piangere la morte di Nadab e Abiu, ma ordina al resto del popolo di farlo. La porzione prosegue con la proibizione ai sacerdoti di bere alcool prima di entrare nel sacro tabernacolo e questi ricevono ulteriori informazioni sul come fare sacrifici. Vengono poi date delle leggi per poter distinguere fra animali, uccelli, pesci ed insetti puri ed impuri.
Lezione Della Haftarah – 2 Samuele 6:1-7:17:
Nella nostra porzione di Torah, due dei figli di Aronne muoiono come punizione per aver offerto il sacrificio di un “fuoco illegittimo” nel tabernacolo. Nella nostra porzione di haftarah, Uzzà muore per aver inavvertitamente toccato l’arca durante la processione in cui questa viene portata a Gerusalemme. In entrambi i casi la punizione è severa, mentre l’atto per cui vengono puniti Nadab, Abiu ed Uzza risulta poco comprensibile.
Tutti e tre muoiono per aver violato un rito. Chiaramente la sacralità dell’arca, sia nel tabernacolo che durante il suo viaggio a Gerusalemme, non è cosa banale. Portando un “fuoco illegittimo” in un luogo sacro, Nadab e Abiu contravvengono alla legge e la punizione è severa. Detto questo, la situazione non è così chiara nel caso di Uzzà. Il testo ci dice che i buoi che stavano trasportando il carro su cui era poggiata l’arca inciamparono. Per stabilizzare l’arca, Uzzà si spinge in avanti e “afferra l’arca di Dio.”
Che crimine ha compiuto Uzzà? Pare che stesse semplicemente cercando di far sì che l’arca non cadesse. Il grande commentatore Rashi vede questo atto malvagio come un atto di sfida nei confronti di Dio. Secondo Rashi, l’arca è così sacra da essere trasportata da Dio. Gli esseri umani non sono necessari al suo trasporto. In questo caso, il peccato di Uzzà fu la mancanza di fiducia nel fatto che Dio avrebbe protetto l’arca. Nel Talmud, Rabbi Yochanan ha problemi con questa interpretazione. Come Rashi, Yochanan capisce che l’atto compiuto da Uzzà sia peccaminoso. Detto questo, nonostante il peccato, Yochanan attribuisce vita eterna ad Uzzà. Nonostante Uzzà muoia a causa del suo peccato, quest’ultimo non è così serio da negargli l’immortalità!
I commentatori tradizionali non si trovano in accordo con una punizione severa quando il peccato non è chiaro. Fanno fatica a trovare un significato nel verdetto della morte quando questa sembra ingiustificata. Non siamo soli nel mettere in discussione le azioni di Dio quando queste sembrano così inspiegabili.
Come tanti aspetti della vita, anche la morte è impossibile da capire. Secondo il narratore dei nostri testi, ciò che va oltre la comprensione deve essere il risultato del volere di Dio. Per noi in quanto pensatori scientifici, la ricerca è per un significato più profondo. Detto questo, la nostra haftarah ci ricorda che ci sono tante cose che non possiamo capire. Dopo migliaia di anni dalla nostra haftarah, ci sono così tante cose nel nostro mondo che vanno oltre la nostra comprensione, che rimangono un mistero.
Shabbat Shalom
Rabbi Donald Goor