Riassunto:
La nostra porzione di Torah di questa settimana non è piacevole. Infatti affronta argomenti che spesso non affrontiamo in pubblico! Dio descrive i riti per la purificazione di una donna post parto. Dio poi ci offre una serie di metodi per la diagnostica ed il trattamento di varie malattie della pelle, tra queste tzara-at (una forma di lebbra), e la purificazione dei vestiti.
Insegnamento della nostra Haftarah – Secondi Re 4:42-5:19
La nostra porzione di Torah si focalizza sull’argomento spiacevole delle malattie della pelle. Nella nostra haftarah il profeta Eliseo cura un generale straniero affetto da lebbra.
Perchè Naaman, uno straniero, si trova in Israele alla ricerca di una cura? Perché un forestiero si rivolge ad un profeta d’Israele per farsi curare dalla lebbra?
E’ interessante che nell’antichità la gente era aperta ad idee e credi nuovi, sia a livello spirituale che a livello fisico. La nostra haftarah ci insegna che nell’antico medio oriente, nonostante il focus sullo spirituale rappresentato da tribù e credi diversi, la gente era disposta ad oltrepassare confini sociali ed era aperta ad allargare i propri orizzonti.
In seguito alla sua guarigione miracolosa, Naaman riconosce l’unicità di Dio e in segno di questo riconoscimento giura lealtà a Dio. Questa però non è una conversione verso l’ebraismo, anzi dovremmo renderci conto che quando torna in patria, Naaman continuerà a servire il suo re straniero e continuerà a pregare presso templi pagani. Ciò pare non offendere Eliseo che si rivolge a Naaman dicendo “Vai in pace.”
Oggi la gente è disposta a fare di tutto quando è alla ricerca di qualcosa a livello spirituale o medico! La nostra haftarah ci insegna che non siamo così diversi dai nostri antenati. Anche loro cercavano leader sacri in tutta la regione per consigli a livello salutare o economico. Inoltre impariamo che nell’antichità i confini politici e religiosi erano “porosi”. Fa parte della natura umana volere il meglio in circolazione!
Shabbat Shalom
Rabbi Donald Goor