19 Giugno: Shlach l’cha – Numeri 12:1-15:41
Riassunto: Mosè manda 12 spie nella terra di Canaan per vedere come è fatta e quanto sarà facile da conquistare. Dieci delle spie tornano con un resoconto negativo e solo due, Giosuè e Caleb, tornano con un resoconto positivo. Il popolo è scoraggiato. Si lamenta e vuole tornare in Egitto. Di conseguenza viene punito da Dio. Inoltre, Mosè dà istruzioni agli Israeliti sul fatto di mettere da parte un po’ di challah, l’osservanza dello Shabbat, su come trattare gli stranieri, e le sulle leggi dello tzitzit.
Lezione: Qual è la domanda che può fare un bambino che più ci fa innervosire? “Perché”? Perché questo, perchè quello. Ciò nonostante, la domanda “perché” è una delle domande più belle che fanno gli ebrei Reform. Spesso ci chiediamo “perché”– e la nostra domanda ha un motivo di esistere. Più comprendiamo della nostra religione, più profondo può diventare il nostro collegamento religioso. I nostri fondatori volevano sapere “perché” le donne non potevano pregare con gli uomini? “Perché” le donne non contavano in un minyan? “Perché” le donne non potevano diventare rabbini? Grazie alla domanda “perché”, ora abbiamo donne, abbiamo gente che fa parte del LGBTQ+, abbiamo gente di colore che può godere della libertà e della gioia di essere ebrei Reform.
Anche la nostra porzione di Torah di questa settimana si chiede “perché”? Perché portiamo un tallit? Nella porzione di Torah che leggiamo questa mattina, ci viene insegnato che: “L’Eterno disse a Mosè : Parla con il popolo Israelita e ordina loro di creare delle frange agli angoli dei loro indumenti nel corso degli anni ; “fai si che attacchino un cordone blu alla frangia di ogni angolo. Questa sarà la tua frangia: osservala e ricorda tutti i comandamenti dell’Eterno ed osservali, in modo che…ti ricorderai di osservare i miei comandamenti e di essere sacro al tuo Dio. Io sono l’Eterno tuo Dio che ti ha portato fuori dalla terra d’Egitto per essere il tuo Dio, l’Eterno tuo Dio.” Questo è il comandamento dello Tzitzit – il portare un tallit.
Che comandamento interessante… Perché Dio vuole che creiamo delle frange sui nostri vestiti? Dopo tutto, la teologa femminista, Judith Plaskow, nota che, “cosa potrebbe mai interessare al creatore dell’universo che abbiamo “una frangia all’angolo dei nostri vestiti in ogni generazione” e che differenza potrà mai fare…? Eppure lo facciamo ancora! Per molti di noi, il portare un tallit, è una grande fonte di significato spirituale.
Fedele alla teologia Reform e diverso da un approccio maggiormente ortodosso, sia uomini che donne possano portare il tallit, e non è mai qualcosa di obbligatorio. Abbiamo invece la scelta, dove gli individui non giudicano gli altri in base alle decisioni ritualistiche che essi adottano.
“Perchè” portiamo un tallit? La nostra porzione di Torah ci insegna che Dio vuole che noi portiamo un tallit per “ricordare i comandamenti e osservarli.” Nel senso più tradizionale, portare il tallit ci ricorda che dobbiamo vivere una vita ebraica osservando i comandamenti.
Vorrei aggiungere un’interpretazione maggiormente moderna. Credo che gli atti ritualistici siano importanti. Hanno il potere di portaci in un luogo spirituale. Proprio come l’accensione delle candele il venerdì sera ci prepara per lo Shabbat, portare un tallit ci può preparare per un atto spirituale di preghiera. Anche Yehuda Amichai, grande poeta Israeliano, si chiese il “perché” portare un tallit. Ed in una bellissima poesia si rispose:
Chiunque abbia mai indossato un tallit da giovane non se lo scorderà mai
tirandolo fuori dalla sua borsa di velluto, aprendo lo scialle avvolto,
distendendolo, baciandone il lembo del collo (ricamato in oro).
Per poi lanciarlo in un arco
come un cielo, un baldacchino matrimoniale, un paracadute. E poi avvolgerlo intorno alla propria testa
come un gioco di nascondino
avvolgendo
il proprio corpo in esso, vicino e lento, rannicchiandosi dentro come un bozzolo
di una farfalla, per poi spiegare le ali come per volare.
E perché il tallit è a strisce e non a scacchi neri e bianchi
come una scacchiera? Perché i quadri sono finiti e senza speranza.
Le strisce vengono dall’infinito e tendono verso l’infinito
come la pista di decollo di un aeroporto, dove atterrano e prendono il volo gli angeli
Chiunque abbia mai indossato un tallit non se lo dimenticherà mai.
Quando emerge da una piscina o dal mare,
si avvolge in un grande asciugamano, e lo stende di nuovo
sopra la sua testa, e di nuovo ci si rannicchia dentro vicino e lento,
anche un po’ tremante, ride e benedice.
Che possiamo sempre chiedere “perché” in modo che il nostro ebraismo abbia un significato ed uno scopo. Che possiamo avvolgerci nelle talitot, in modo da poterci rannicchiare vicini al nostro ebraismo…ridere e benedire.
Shabbat Shalom
Rabbi Don Goor