Parashat della Settimana: Parashat Tetzaveh:  Esodo 27:20-30:10 2 -6 Marzo 2021

Riassunto:

Nella nostra porzione, i figli d’Israele ricevono l'ordine di portare olio d'oliva per il ner tamid  (una luce che brilla costantemente) presso il santuario. Aronne ed i suoi figli , Nadab, Abihu, Eleazar, e Itamar, vengono scelti come sacerdoti. Dio poi ordina Mosé di creare abiti speciali per i sacerdoti. Infine, Aronne ed i suoi figli ricevono l'investitura in una cerimonia che dura sette giorni ed Aronne viene incaricato di bruciare incense su un altare di acacia ogni mattina e sera.

Lezione:

Un sacro altare con sopra di esso un ner tamid

Un  ner tamid moderno

Da bambino mi trovavo a stare seduto in sinagoga mentre contemplavo la luce eternal. Ma davvero non si spegneva mai? Cosa sarebbe successa se fosse saltata la corrente? Cosa sarebbe successo se la lampadina si fosse fulminata?  Risulta che questi miei pensieri da bambino sulla luce eterna sono la base per un testo nella nostra porzione di questa settimana. Mosé prosegue nel dare istruzioni al popolo sulla costruzione del tabernacolo. Tra le istruzioni, Mosè comanda il popolo di bruciare olio d'oliva per fare luce, “per far si che la fiamma bruci costantemente.” Che importanza aveva questo ner tamid - “la luce eternal” che continua a bruciare in ogni sinagoga nel mondo?

Ci viene insegnato che il fatto che la luce eternal bruci sopra il Aron haKodesh – l'arca che contiene le pergamene della Torah–serve da ricorda che la Torah offre la luce della saggezza per tutti coloro che la studiano. Illumina il nostro cammino che è la vita. Dando un’interpretazione completamente diversa, alcuni rabbini vedono il comandamento di una luce che brucia costantemente come qualcosa che serve Dio piuttosto che gli esseri umani. Secondo loro Dio ha bisogno d’Israele come fonte di luce nel mondo. E’ come se Dio stesse dicendo al popolo d'Israele, “mantenete accesa questa luce in modo che possa vedere la via.”

Secondo altri interpreti, il ner tamid ha un significato completamente diverso. Per molti dei nostri rabbini, la luce eterna serve da ricordo al popolo ebraico di vivere una vita ebraica e compiere mitzvot. Basano questa interpretazione su una frase che si trova nel libro dei proverbi :  “la mitzvah è una lampada; l'insegnamento è la luce.” E’ come se ogni mitzvah compiuta illumini il mondo.

Il popolo ebraico viene spesso chiamato “il popolo eletto”. Siamo stati eletti non per motivi razziali o genetici. Siamo stati eletti per essere “una luce per le nazioni”. Può darsi che la luce eterna serve da ricordo alla missione che ogni ebreo debba offrire leadership morale e religiosa al mondo.

Dai tempi antichi, migliaia di anni fa, quando gli israeliti crearono il primo ner tamid, all’interpretazione artistica della luce eterna nelle sinagoghe di oggi, gli interpreti hanno trovato e hanno dato maggiore significato ad una varietà di messaggi simbolici. Nel contemplare il ner tamid  nella mia sinagoga, la mia preoccupazione fanciullesca si focalizzava sul discorso elettrico e delle lampadine piuttosto che sul messaggio simbolico della luce eterna. Il punto centrale del commento rabbinico è che la Torah continua ad illuminare le nostre vite in quanto ebrei e porta luce in un mondo oscuro. 

Shabbat Shalom

Rabbi Donald Goor