Il Miskhan & Shabbat 12 Marzo 2021

Il Miskhan + Shabbat…un palazzo in terra ed un palazzo nel tempo

Finalmente, dopo diverse settimane fatte di istruzioni nelle nostre ultime porzioni di Torah, il Mishkan, il tabernacolo, la tenda d’incontri, viene completata.  E qual è il primo ordine emanato in seguito a questo? Il ricordo di mantenere lo Shabbat! 

Perchè una parashà sul Mishkan inizia con una discussione su Shabbat? Lo Shabbat è già stato menzionato in altre parti della Torah, più recentemente nella porzione di settimana scorsa. Rashi, il grande commentatore dell'undicesimo secolo si pone la medesima domanda e si dà una risposta. Rashi scrive che la discussione compare in modo che il popolo venga avvisato che il mantenere Shabbat non perde la precedenza sulla costruzione del Mishkan. 

Qual è la preoccupazione di Rashi?  Il concentrarsi sulla costruzione del Mishkan potrebbe portare la gente a dimenticarsi di osservare Shabbat. Avevano portato doni dai loro cuori, così tanti doni che Mosè fu costretto a dire loro di smettere! La preoccupazione di costruire il Mishkan potrebbe portare il popolo a credere che la costruzione di un luogo fisico, in cui Dio potesse soggiornare, fosse più importante che il mantenere lo Shabbat. Rashi non sta sminuendo il processo di costruzione del Mishkan, sapeva della sua importanza. 

Ciò che Rashi sta sottolineando è la tensione fra Mishkan e Shabbat. Il Mishkan rappresenta il luogo fisico mentre lo Shabbat si occupa pienamente del discorso spirituale.

In termini pratici vi è un collegamento diretto fra la costruzione del Mishkan è l’osservare Shabbat. Tutte le buone azioni che si compiono durante sei giorni della settimana non si dovrebbero compiere durante Shabbat. La Mishnah divide queste azioni in 39 categorie di lavoro. Qualsiasi cosa che risulti essere di servizio al Mishkan è vietato durante Shabbat. Il costruire il Mishkan è profondamente collegato all'osservazione di Shabbat. Come? Sono assoluti opposti. Proprio come noi lavoriamo in maniera creativa per costruire il Mishkan, non dovremmo creare cose di Shabbat.  

Il commento di Rashi ci insegna che proprio come ci sono luoghi sacri, come il Mishkan, vi è anche un momento sacro, come Shabbat.

Rabbi Abraham Joshua Heschel, grande filosofo rabbinico del ventesimo secolo, riconobbe il collegamento fra Mishkan e Shabbat. Egli si riferisce a Shabbat come ad un palazzo del tempo. Nelle sue opere,  Rabbi Abraham Joshua Heschel esplora due dimensioni dell'esistenza umana, basilari e interconnesse : lo spazio e il tempo. Secondo Heschel la vita moderna occidentale è dominata dall’ossessione dello spazio, dal costruire, dal dominare e conquistare cose dello spazio. Ma la vita è vuota, dice Heschel, “quando il controllo dello spazio e l'acquisizione di cose dello spazio diventa la nostra unica preoccupazione”. Egli ci richiama a riconsiderare le nostre priorità e a rilassare il nostro attaccamento alle cose, spostando quindi la nostra attenzione dal palazzo nello spazio al palazzo del tempo.

Heschel si concentra sull'importanza del ruolo di Shabbat nelle nostre vite. Shabbat ci offre l'opportunità di ritirarci temporaneamente dalla nostra routine lavorativa, dal mondo fatto di spazi, e di godere i diversi doni del creato datici da Dio. Heschel descrive Shabbat come un “palazzo del tempo”, la cui architettura è fatta di astensioni volontarie. Proprio come gli israeliti nel deserto si astennero dalla costruzione del Mishkan durante Shabbat, anche noi dovremmo astenerci dal fare affari di lavoro, viaggiare per lunghe distanze, per concentrarci invece su atti di preghiera, di studio, di gioiosi pasti ed a interagire coi nostri cari.

Il Mishkan che viene finalmente completato nella nostra parashà di questa settimana rappresenta lo spazio sacro ultimo. Shabbat fa parte della nostra porzione come ricordo che il nostro focus non dovrebbe essere solo su uno spazio sacro ma anche su un momento sacro. Anche se sembrano opposti, il fatto che Shabbat venga menzionato insieme al Mishkan è normale. Shabbat è il momento sacro mentre il Mishkan è lo spazio sacro. Entrambi ci offrono la possibilità di creare sacralità nella nostra vita. 

Shabbat Shalom

Rabbi Don Goor