In questa porzione di Torah (Numeri 25:10-30:1) leggiamo che Dio eleva Pinchas, il quale uccise due amanti a colpi di lancia nella loro tenda (si- è la Torah). Inoltre, Mosè nomina Giosué suo successore, Dio annuncia agli israeliti che la terra sarà loro, e le figlie di Zelophehad fanno sì che le donne abbiano il diritto ad ereditare proprietà terriere in assenza di eredi maschi in vita.
La cosa fantastica è che le figlie di Zelophehad vengano menzionate nella Torah, dato che i nomi delle donne presenti nelle storie della Torah vengono spesso omessi, ma non in questo caso. I loro nomi sono: They Mahlah, Noa, Hoglah, Milcah e Tirzah.
Si recano da Mosé e dagli altri capi per presentare loro la propria situazione. Loro padre è morto senza figli maschi. Piuttosto che perdere il nome e la terra del loro padre, chiedono il diritto di esserne considerate eredi. Mosè chiede direttamente a Dio, il quale dà ragione alle donne e conferma che è loro diritto ereditare la terra del loro padre. Che bello, pensiamo noi! Il femminismo ed i diritti delle donne sono presenti nell’antica Israele.
Fermi tutti. Il decreto di Dio a Mosé è soggetto ad una condizione : avranno diritto alla terra SOLO se sposeranno un uomo israelita. Niente uomo israelita. Niente terra. Ovviamente la Torah non si occupa di problemi quali: e se una delle figlie non volesse sposarsi, oppure, se una delle figlie volesse sposare un uomo non ebreo?
Le figlie di Zelophehad sono considerate essere molto sagge e rette. Rashi, il commentatore francese del Medioevo, nota che sono rette e degne di lode, dato che i loro nomi sono menzionati nella Torah. Anche il Talmud (Bava Batra 119b) recita: “Le figlie di Zelophehad erano sagge e rette.
Non solo erano sagge, onorevoli e virtuose, erano anche assai coraggiose nel presentare il loro problema a Mosè. Ma purtroppo, il loro potere venne indebolito per via degli uomini (gli autori delle leggi di allora) i quali possiamo presumere si sentissero minacciati da loro.
In Israele gli ultra-ortodossi tentano continuamente di eliminare la voce e l’immagine delle donne dalla sfera pubblica. Emittenti radio religiose proibiscono che canzoni cantate da donne vengano mandate in onda e alle donne spesso non viene permesso di partecipare a talk show radiofonici religiosi. Immagini di donne vengono spesso deturpate sui cartelloni pubblicitari, e recentemente, all’interno di un catalogo IKEA (spedito per la maggior parte a case ultra-ortodosse), vennero rimosse immagini raffiguranti donne. Inoltre, diverse settimane fa, il comitato sulle donne della Knesset ha eletto un capo di destra, il quale ha pochissima esperienza su problemi riguardanti le donne.
Nel corso dei secoli, dai tempi della Bibbia sino ai tempi nostri, gli uomini hanno tentato di strozzare la voce delle donne. Recentemente abbiamo assistito a politici che hanno tentato di zittire e reprimere non solo le donne, ma anche gente di colore, gente appartenente alla comunità LGBTQ+, e popolazioni indigene.
Perchè lo fanno? Perchè si sentono minacciati. Perchè hanno paura. Perchè sanno che la loro egemonia non durerà per sempre.
Dobbiamo essere come le nostre antenate: Mahlah, Noa, Hoglah, Milcah and Tirzah e far sentire le nostre voci –non dobbiamo limitarci a sederci al tavolo ed essere grati della posizione di cui godiamo. Dobbiamo chiedere uguaglianza, essere forti ed essere come le figlie di Zelophehad.
Shabbat shalom.
Cantor Kent