Riassunto: La porzione di questa settimana continua con le istruzioni per costruire il tabernacolo per il viaggio nel deserto. Grande attenzione viene posta su Aronne ed i suoi figli, i sacerdoti dell’antico tempio. La porzione inizia con la descrizione dei vestiti che questi dovrebbero indossare e continua con l’investitura a sacerdote di Aronne e dei suoi figli.
Lezione: Mi ricordo che da bambino ero preoccupato che l’eterna luce nella nostra sinagoga potesse estinguersi! Chiedevo a mio padre (il rabbino): “Se la lampadina dovesse fulminarsi, Dio lascerà il tempio?”. Quando costruimmo il nostro nuovo santuario a Tarzana, gli architetti ci proposero una luce eterna a base di energia solare. Anche in questo caso rimasi preoccupato che se ci fosse stata una giornata nuvolosa...e la luce si fosse spenta Dio avrebbe lasciato il santuario?
Anche se puramente simbolica, la Ner Tamid/luce eterna, rappresenta qualcosa di potente. Anche da bambino la percepivo come un simbolo significativo e potente della presenza di Dio nella sinagoga e nelle nostre vite.
Nella porzione di questa settimana troviamo il primo riferimento biblico alla luce e con esso le istruzioni per accenderla e mantenerla (Esodo 27:20-21). Ciò che è chiaro in questa porzione è che questa luce non esiste per motivi pratici. La Ner Tamid è sacra. Quando vediamo la luce eterna ricordiamo la presenza di Dio nella sinagoga e nelle nostre vite.
C’è un commento rabbinico bellissimo all’interno dello Sh’mot Rabbah : “Perché, Proverbi 6:23 dice, la mitzvah è una luce?”. Perché, proprio come una luce non si affievolisce quando dà origine ad un’altra fiamma, colui che compie una mitzvah non si riduce in ciò che possiede” (36:3). La luce eterna nella nostra sinagoga brilla in tutti noi, un potere infinito, condivisibile, e fonte di bontà che dobbiamo portare nel mondo. La luce che brilla costantemente nelle nostre sinagoghe ci ricorda che abbiamo l’obbligo di portare la luce in un mondo oscuro. In un altro commento rabbinico, Itturei Torah, leggiamo: “Ogni ebreo deve accendere la Ner Tamid nel suo cuore”.
Da bambino guardavo la Ner Tamid con la preoccupazione che potesse spegnersi e che quindi Dio ci potesse lasciare. Ora mi rendo conto che la preoccupazione si estende anche alla luce nei nostri cuori. La Ner Tamid può agire da collante tra di noi, dall’antico tabernacolo, alle sinagoghe, al nostro mondo. La luce eterna nella nostra sinagoga ci ricorda che ognuno di noi è responsabile per la propria luce interiore, una fiamma persistente, con una capacità illimitata di accendere altre fiamme e di essere condivisa, e che ci invita a portare il concetto di mitzvot nel mondo.
Shabbat Shalom
Rabbi Don Goor