Parashat Vayetzei - Genesi 28:10−32:3 27 novembre 2020

Riassunto:

Nella nostra porzione di Torah di questa settimana Giacobbe sogna angeli che salgono e scendono su una scala. A conclusione del sogno, Dio lo benedice e Giacobbe dà il nome di Bethel (casa di Dio) al luogo dove ha riposato. Giacobbe lavora per sette anni per poter sposare Rachele, ma il padre di lei, Laban, inganna Giacobbe facendogli sposare Leah, sorella maggiore di Rachele.  Giacobbe sposa anche Rachele, ma solo dopo aver consentito di lavorare altri sette anni per Laban. Leah, Rachel, e le loro serve, Bilhah and Zilpah, partoriscono undici figli ed una figlia. Infine Giacobbe e la sua famiglia lasciano la casa di Laban con grandi ricchezze.

Lezione:

Durante la nostra porzione di Torah, Giacobbe si accampa per una notte nel deserto. Sogna una scala che dal cielo porta alla terra su cui gli angeli di Dio salgono e scendono. Più avanti nella porzione, Giacobbe racconta alle sue mogli Rachele e Leah, che ebbe un sogno in cui un angelo gli disse che il suo gregge stava crescendo e che era ora di tornare a casa.

La Torah menziona gli angeli più volte. Quando Hagar si trova sperduta nel deserto, un angelo le dona conforto. Abramo da il benvenuto nella sua tenda a tre angeli.  Alcuni angeli fanno visita a Lot a Sodoma e gli dicono di lasciare la città prima che sia troppo tardi. Nel momento in cui Abramo sta per sacrificare suo figlio Isacco, compare un angelo che gli ordina di fermarsi. Quando Mosé si trova preso il roveto ardente, gli parla un angelo e gli dice di liberare il suo popolo dalla schiavitù.

Osservando l’arte in cui sono raffigurati questi ed altri eventi biblici, vediamo che gli angeli sono spesso Cherubini, piccole creature alate con gote rosse. Cosa dice la tradizione ebraica sugli angeli?

La parola ebraica per angelo, Malach, signifca messaggero. Gli angeli nella Torah non sono descritti nè come creature alate nè con le gote rosse, ma più come messaggeri di Dio.

Nell’ebraismo percepiamo gli angeli in più maniere. Può darsi che gli angeli siano esseri che vivono fra Dio e l’umanità.  Nel libro dei salmi, leggiamo : “Che cos’è l’uomo.. che tu hai creato inferiore agli angeli?” Nel Talmud gli angeli hanno un ruolo importante, cosi importante che Dio si consulta con loro prima di creare il mondo. Alcuni insegnano che gli angeli vivono un giorno solo. Sono creati la mattina, lodano Dio tutto il giorno per poi morire la sera. Sappiamo dal Shalom Aleichem che gli angeli ci accompagnano ogni venerdì sera quando iniziamo la funzione di Shabbat.

Maimonide, teologo razionale, scrisse che gli angeli erano forme d’intelligenza, agenti tramite le quali Dio regnava sul mondo. Secondo Maimonide le noste menti sono aperte a messaggi che Dio può instillare in noi, facendo angeli delle nostre menti tramite le quali Dio ci può ispirare con nuove idee e visioni.

 

Dalla nostra porzione di Torah, impariamo che gli antichi autori credevano agli angeli in quanto presenze fisiche, capaci di poter accedere al nostro mondo ed influenzare noi e le nostre azioni. Autori moderni propongono l’idea che gli angeli siano semplicemente un modo drammatico per esprimere i pensieri dei personaggi umani. Può darsi che vogliano proporci il concetto che nel suo sogno Giacobbe stesse lottando contro l’incognito, cercando di identificare il suo ruolo nel mondo, fra cielo e terra. Sembra molto probabile che gli angeli fossero voci amiche in lui, che lo stessero assistendo nella sua lotta.

Possiamo dare agli angeli l’aspetto che per noi ha maggior significato. Chiaramente donano colore e spessore alla nostra tradizione!