31 Gennaio – Bo – Esodo 10:1 – Esodo 13:16
Riassunto : Siamo ancora nel pieno della narrazione che porterà alla liberazione degli Israeliti dall’Egitto. Vi sono due piaghe– locuste e oscurità. Vengono introdotte le regole della Pasqua, che dovremmo seguire di generazione in generazione. Infine leggiamo della piaga finale, la morte del primogenito. Gli Israeliti lasciano l’Egitto in tale fretta che il pane non ha tempo di lievitare.
Lezione: Il ricordo è una cosa difficile. Quando perdiamo la memoria, perdiamo la nostra identità. Il ricordo è un tema ricorrente nella Torah. Nella porzione di questa settimana vi è grande enfasi sul ricordo, sul mantenere viva la storia della liberazione del nostro popolo, cosa che facciamo ogni anno al Seder di Pesach. Ogni Kiddush di ogni Shabbat e durante ogni festa ci viene ricordato che ogni occasione dovrebbe essere osservata in quanto testimonianza dell’esodo dall’Egitto.
Uno dei motive per cui compiamo i riti…il Kiddush ogni settimana durante e il Seder ogni anno, è un monito a ricordare. E’ bello passare del tempo con amici e parenti, ma allo stesso tempo è importante ricordare la storia del nostro popolo, rivisitare i miracoli della nostra storia. Un altro motivo per ricordare è allargare il nostro punto di vista oltre la nostra storia personale. Pesach ci ricorda che, mentre noi siamo liberi, c’è gente in questo mondo che ancora non lo è. Il nostro ricordo collettivo è un richiamo ad agire in modo che tutti possano essere liberi.
Si, il ricordo è una cosa difficile. Mentre ci viene ordinato di ricordare, ci viene anche consigliato di dimenticare. Quando Giuseppe incontra nuovamente i suoi fratelli (i quali lo avevano venduto come schiavo), egli mette da parte il dolore del suo passato e li perdona. Siamo un popolo stupefacente– ricordiamo così da poter migliorare il nostro mondo. Dimentichiamo in modo da poter proseguire il nostro cammino di vita senza risentimenti o rancori. La porzione di questa settimana ci ordina di dimenticare il male arrecatoci e di ricordare il bene e di impegnarci a portare il bene nel mondo.
Shabbat Shalom
Rabbi Donald Goor