In gioventù studiavo presso una scuola pubblica. La storia di Noé, che rappresenta la porzione di Torah di questa settimana, faceva parte del programma scolastico. Ovviamente la storia di Noé nel programma scolastico non veniva indicata come “la porzione di Torah di questa settimana.”
L’insegnante chiese alla classe “ Perché Dio salvò Noé?” Non rispose nessuno. Allora l’insegnante fece nuovamente la domanda. Poi una ragazza alzò la mano e disse, “Dio salvò Noé, perché Noé era un buon cristiano.”
Ora, sapevo che Noé non fosse cristiano. Dopo tutto avevo appreso la sua storia presso la scuola ebraica, quindi ero sicuro che Noé fosse ebreo.
In realtà Noé non era nè ebreo nè cristiano, e neanche un membro di qualche comunità religiosa. La Torah ci dice che “Noé era un uomo giusto.” Da questo possiamo apprendere che non bisogna essere necessariamente religiosi per essere giusti. Si può essere una brava persona senza far parte di una chiesa, una sinagoga, una moschea o un tempio. E né ebrei, cristiani, musulmani, hindu o buddisti hanno monopolizzato il mercato del giusto. L’ebraismo difatti ci insegna che avranno un posto nel mondo a venire tutte le persone giuste provenienti da qualsiasi popolo.
Non bisogna essere religiosi, non bisogna essere ebrei per essere giusti, ma se si decide di far parte di una comunità religiosa, in particolare di quella ebraica, allora il proprio compito é impegnarsi per essere giusti.
Ciò che la religione aggiunge al concetto di essere giusti è quello di una dimensione comune o di gruppo. Ricordatevi che Noé lascò il mondo, entrò nell’arca e salvò solo se stesso e la sua famiglia. Il nostro ebraismo ci insegna che abbiamo una responsabilità verso il mondo che va oltre noi stessi. Il mondo per esteso ed il bene comune dovrebbe essere la nostra priorità.
Fare le cose come comunità può risultare difficile perché la gente può essere difficile, ma possiamo ottenere molto di più insieme che non singolarmente. E quando riusciamo a fare le cose per bene come gruppo, allora siamo una vera e propria kehillah kedoshah – una comunità sacra e giusta.