Parashat Emor: Levitico 21:1−24:23, 30 Aprile 2021

Riassunto : La nostra parashà di questa settimana ripete le leggi che regolano la vita ed i sacrifici fatti dai sacerdoti come già incontrato precedentemente. Viene poi menzionata una serie di momenti chiave nel calendario ebraico : Shabbat, Rosh Hashanah, Yom Kippur e le feste pellegrine di  Pesach, Shavuot, e Sukkot. Dio poi comanda agli israeliti di portare olio di oliva chiaro per accendere la menorah del santuario. Vengono anche indicati gli ingredienti e dove vanno posizionati i tozzi di pane per il santuario. Infine, troviamo le leggi che regolano la volgarità, l’assassinio e la mutilazione.

Lezione: I rabbini della nostra tradizione sentivano spesso il bisogno di reinterpretare leggi all'interno della Torah. Da questo impariamo che la legge ebraica cambia e cresce nel corso dei secoli.

Nella nostra porzione di questa settimana troviamo cosa fare per rispondere in una situazione in cui del male fisico viene arrecato a qualcuno. Tre volte nella Torah, e nuovamente in questa porzione, apprendiamo che “Se una persona uccide un altro essere umano, essa stessa verrà condannata a morte…una vita per una vita…frattura per frattura…occhio per occhio, dente per dente. Il male che ha arrecato verrà arrecato a lei”.

Nel corso delle generazioni gli interpreti hanno cercato di spiegare cosa volesse dire la Torah con queste leggi. Alcuni vedono la punizione come la “legge del deserto” praticata anche dopo che il nostro popolo si era stabilito nella terra promessa. Per altri commentatori tradizionali, “una vita per una vita” può essere vista come una forma assoluta della legge del taglione.

Ciò nonostante, molti commentatori sono in disaccordo con questa interpretazione della legge. Una lettura semplificata del testo vede questa “legge del taglione”, fondata sul principio che “la punizione deve pareggiare il crimine”. I nostri commentatori introducono un nuovo principio nel leggere questa legge:  il principio di una “legge dell'equivalenza.” Questa teoria fa sì che la parte lesa venga risarcita per i danni patiti invece di arrivare ad una vendetta. Se una persona perde un occhio, viene ripagato del valore di quell’occhio, se perde un dente a causa di una violenza, verrà ripagato per il valore equivalente di quel dente.

Come avvenne l'adozione di questa legge? I nostri commentatori si pongono la domanda “E se una persona perdesse solo parzialmente la vista, o il parziale uso di un arto? Come si può adottare questa legge, ovvero punire con lo stesso danno?” Perciò, i commentatori vedono il testo originale tratto dalla nostra porzione come un riferimento alla compensazione in denaro, piuttosto che con un danno fisico di pari misura. Questa interpretazione del testo originale della Torah diventa la comprensione comune con l'arrivo del Talmud.  Ibn Ezra e Maimonide sono entrambi d'accordo su questa interpretazione del testo.

Nehama Leibowitz, un commentatore moderno, va anche oltre quando propone che non dovremmo trattare il corpo come se fosse parte di una macchina, qualcosa che viene usato e poi buttato via. Ci ricorda che il corpo è un dono sacro di Dio e che non possiamo liberarci di arti, dato che il nostro corpo per intero appartiene a Dio. Perciò, nessuna persona ha il diritto di infliggere danni al corpo di un'altra persona. Quando la giustizia chiede un compenso per i danni arrecati al corpo di un altro, il compenso finanziario è l'unica via percorribile. Nehama scrive che “onorare il corpo vuol dire onorare Dio.”

Maimonide aggiunge un pezzo importante a questo puzzle, quando avverte che “nessun compenso è completo, nessun torto perdonato sinché quella persona che ha arrecato il danno non chieda alla vittima di perdonarlo e sia perdonata.” Egli va anche oltre dicendo “Non è permesso alla parte lesa di essere crudele e intransigente. Appena la parte colpevole ha cercato perdono…questa va perdonata.”

Nel corso delle generazioni i nostri commentatori hanno dimostrato grande coraggio. Erano disposti a prendere il testo originale della Torah e reinterpretarlo in modi nuovi e rivoluzionari. Questa abilità di interpretare e cambiare la comprensione di testi antichi è una delle strade che ha permesso all’ebraismo di rimanere un sistema di credo florido e a persistere anche oggi quale stile di vita.

Shabbat Shalom

Rabbi Donald Goor