Riassunto: Mosè si rivolge al popolo con il suo secondo discorso, con il quale tocca più argomenti. Tra questi abbiamo: il ricordare che se il popolo terrà fede al patto con Dio, lui lo proteggerà e sconfiggerà i suoi nemici al suo ingresso nella terra di Canaan; se la gente non terrà fede al patto e venererà altre divinità, sarà sconfitta dai suoi nemici e verrà cacciata da quella terra. Il discorso contiene anche un richiamo alla gente di “circoncidere i loro cuori”, di rinunciare alle loro vite precedenti e seguire i comandamenti di Dio; l’ultimo paragrafo infine contiene un ritorno dello Shema. Questo ultimo paragrafo non compare nel nostro Siddur (libro di preghiere) data la sua natura teologica di ricompensa e punizione.
Lezione: Noi ebrei passiamo molto del nostro tempo nel ricordare il passato. Abbiamo feste che si concentrano sul ricordo. Durante il nostro seder di Pesach, raccontiamo la storia della schiavitù in Egitto. Durante Tisha B’av e Yom Hashoah ci concentriamo sul dolore che ci è stato arrecato nel corso della storia. Durante Purim festeggiamo il fatto che Esther si sia ribellata al re ed abbia salvato il suo popolo. Vi sono molteplici esempi! Mentre il popolo si prepara all’ingresso nella terra promessa. Mosè passa molto del suo tempo a ricordare. Fa un ripasso della storia del suo popolo e dei 40 anni che gli Israeliti hanno trascorso nel deserto.
Detto questo, noi ebrei non ci concentriamo solo sul passato; nella porzione di Torah di questa settimana Mosè pensa anche a come sarà il futuro, una volta che il popolo abbia conquistato la terra di Canaan. E’ preoccupato dal fatto che, una volta sconfitti i nemici e con la vita che diviene più agiata, la salute spirituale del suo popolo andrà deteriorandosi. Per ovviare a questo problema Mosè presenta al popolo quattro linee guida, per assicurarsi che gli Israeliti rimangano un popolo sacro.
1. Ricordarsi dei sacrifici del passato. Nell’aver lasciato l’Egitto e nei 40 anni di peregrinazione nel deserto Dio è stato con voi. Ovunque sarete, qualunque cosa voi facciate, Dio sarà con voi.
2. Dio vi sta conducendo in una buona terra, dove non vi mancherà nulla. Una volta che avrete mangiato a sazietà, ringraziate per il cibo di cui avete goduto. La gratitudine è una virtù importante.
3. Primo o poi il popolo si adagerà e diventerà anche ricco. Detto questo, non dovete mai essere arroganti né dimenticarvi i comandamenti di Dio. Anche quando le nostre vite sono al sicuro, i comandamenti di Dio continueranno ad avere un valore per noi.
4. Una volta entrati nella terra di Canaan e sconfitti i nostri nemici, non dobbiamo dire “Dio ci ha permesso di occupare questa terra grazie alle nostre virtù”. Dobbiamo evitare l’arroganza e rimanere umili.
Nonostante noi ebrei si passi molto del nostro tempo nel ricordare il passato, la preoccupazione di Mosé per il futuro rimane valida oggi anche per noi. Come popolo non abbiamo più la preoccupazione di una minaccia alla nostra esistenza. Ovunque noi siamo, Milano o Israele, viviamo una vita agiata. Dobbiamo continuare ad ascoltare le parole di Mosè e seguire le sue linee guida, solo così possiamo mantenere intatta la nostra salute spirituale!
Shabbat Shalom
Rabbi Don Goor