Parashat Yitro, la parte della Torà di questa settimana ricorda il dono della Torà sul Monte Sinai e la rivelazione di Dio al popolo d’Israele : “E Dio pronunciò tutte queste parole dicendo…”
La tradizione ebraica è divisa su quanti dei dieci comandamenti furono tramandati oralmente al popolo. Ad un certo punto gli Israeliti implorarono Mosè: “Parla tu con noi e ti ascolteremo, ma non far parlare Dio con noi, altrimenti moriremo.” In generale, l’insegnamento rabbinico è che gli Israeliti sentirono solo i primi due comandamenti per voce di Dio, prima che fossero presi dal terrore che li portò a chiedere che la rivelazione avesse fine
Mosè aveva pensato e voleva che il suo popolo avesse sentito sia tutti i dieci comandamenti sia la Torà per intero. Ma non fu così. “Mosè, parla tu con noi e ti ascolteremo, ma non far parlare Dio con noi, altrimenti moriremo”
Forse Mosè aveva sopravvalutato la forza ed il carattere del suo popolo? Forse si aspettava troppo da esso? Oppure, aveva giustamente inteso il vero potenziale spirituale degli Israeliti e, in quanto loro capo, voleva vedere il realizzarsi di questo potenziale. In altre parole, che Mosè abbia riconosciuto un talento e un’abilità nel suo popolo che il suo popolo non aveva riconosciuto in se stesso?
Se voi vedete qualcosa in me di più profondo di quanto io riesca a vedere in me stesso, chi di noi due mi capisce meglio?
La parte della Torà di questa settimana prende il suo nome da Yitro, Jetro, suocero di Mosè. Quando Jetro entra nel campo israelita incontra Mosè seduto - dal tramonto all’alba - a risolvere dispute interne al suo popolo. Jetro gli dice: “Ciò che stai facendo non va bene. Finirai per essere travolto… queste dispute sono troppo pesanti per te. Non puoi farcela da solo.” Jetro poi si consulta con una delegazione di autorità giudiziarie.
Jetro fu capace di vedere il male che Mosè stava facendo a se stesso ed al suo popolo, anche se Mosè non era stato capace di percepirlo. A volte ci vuole una persona esterna ai fatti per vedere ciò che sta veramente accadendo. È così che si guadagnano da vivere i consulenti d’affari e gli psicologi. È questo il valore di un vero amico e di un valido consigliere.
Un prigioniero non può liberare se stesso.
Secondo il Capitolo Dei Padri, Pirkei Avot, Rabbi Yehoshua ci insegna: (Quindi) trovati un maestro (consigliere) ; acquisisci un amico.
Shabbat shalom
Rabbi Whiman